Perchè diamo nomi alle cose
L’annosa domanda: la rosa resta tale anche con un altro nome?
Lungi da me il voler riassumere in due minuti tutta la filosofia del linguaggio che dai presocratici a oggi…
Personalmente, ritengo che chiunque voglia interrogarsi sul motivo per il quale esista un linguaggio e di quanto una lingua possa avvicinarci o meno alla conoscenza, debba leggere qualche scritto di Socrate e qualche scritto di Lacan: non c’è alcun “essere” dietro a un nome e i dialoghi di Socrate hanno il solo scopo di mette gli interlocutori di fronte alle proprie contraddizioni affinchè chiunque possa capire che che nessun sapere è possibile né accessibile tramite il linguaggio.
Detto questo, il motivo per cui gli eschimesi hanno undici differenti parole per definire il ghiaccio mentre noi italiani ne abbiamo solo due (ghiaccio e brina) è la necessità: due eschimesi non si capirebbero a sufficienza se non condividessero un unico sistema per comprendere in fretta se possono o meno camminare su un lago gelido…