L’albo dei fotografi
Chiariamo subito. Questo non è un post che parla di fotografi che lavorano in nero o di giovani armati di Reflex che si improvvisano professionisti.
Questo post parla di persone come me.
Io e Silvia, per il nostro matrimonio, non abbiamo voluto un fotografo. Io e Silvia abbiamo raccolto tutte le fotografie scattate amatorialmente dai presenti, ne abbiamo raccolto più di 5.000 e ne abbiamo selezionate meno del 5%. Le foto che abbiamo scelto non rispetteranno i canoni della fotografia, ma restituiscono un buon ricordo dell’evento. Poi io e Silvia abbiamo impaginato un fotolibro online. Abbiamo selezionato il layout, quante foto inserire per pagina, quante pagine usare e che tipo di copertina richiedere. Tutto questo io e Silvia non lo abbiamo fatto per risparmiare. Giuro. Il motivo principale è che non volevamo sottostare alle richieste di un fotografo. Noi non volevamo essere al nostro matrimonio considerati da un esterno come i suoi modelli personali: non volevamo sentirci chiedere una posa, una corsa, un saltino, un sorriso.
Io e Silvia riteniamo che tanti, come noi, siano stanchi del fotografo che dietro le sue doti artistiche nasconde l’arroganza tipica di colui che vuole a tutti i costi definire la propria produzione come “arte”… e vedere a Palermo il manifesto stradale 6×3 che comunica con tono minaccioso che ora esiste l’albo dei fotografi e che se ti rivolgi a qualcuno non autorizzato puoi incappare in pesanti sanzioni, mi fa tanta tristezza.
Combattete contro coloro i quali producono cose come le foto sapientemente raccolte da https://www.facebook.com/IlDisagioNellaFotografia invece che creare l’ennesimo albo!