Noi giovani
Non so se riguarda solo me, ma quando mi incontro, parlo coi miei coetanei, mi sento terribilmente vecchio.
Ricordo quando alle medie desideravamo tutti diventare grandi per essere più indipendenti. Ricordo, al liceo, di aver fatto cose solo perchè qualcuno mi aveva detto che non si doveva fare. Mi sembra ieri il giorno in cui ricevevo il mio primo stipendio e provavo felicità al solo immaginare tutte le cose che avrei potuto comprare con 200 euro. Mi è impossibile contare quante volte ho discusso di destra e di sinistra, di credo e ateismo, di caldo o freddo, risvoltino al pantalone o zampa a elefante.
Il tempo passa per me come per tutti, eppure spesso miei coetanei prendono improvvisamente a parlare come chi per anni abbiamo contestato. I diritti acquisiti dei politici, che andavano eliminati, ora sono da invidiare; le ragazzine che uscivano di casa vestite da monache di clausura e si cambiavano nei bagni scolastici diventando delle Bratz oggi rimproverano la figlia che indossa una gonna al ginocchio perchè troppo corta.
Sono rimasto immaturo io o sono gli altri che con l’età hanno rinnegato qualsiasi cosa siano stati?