Il collegio: un reality dal sapore di documentario
Il collegio: un reality nuovo
Si è concluso da poco in tv Il Collegio, reality andato in onda su Rai2 in 4 puntate. In questo programma diciotto studenti tra i 14 e i 18 anni devono studiare per un periodo di quattro settimane in un collegio del 1960, per conseguire il diploma di licenza media. A narrare le vicende, la voce di Giancarlo Magalli.
Basato su un format britannico, è stato la “prigione” di adolescenti che, senza tecnologia, hanno fatto i conti con usanze anacronistiche, come bere olio di merluzzo. Tra le prove da affrontare, oltre gli esami finali, lezioni di ballo e campeggio in esterna. A fare da controllori, un custode e una governante.
I dati
Il collegio ha avuto una buona risposta di pubblico, superando l’8% di share. Grande successo soprattutto tra i coetanei dei protagonisti, che ragionevolmente hanno avuto modo d’immedesimarsi molto nelle “vittime” dell’esperimento. In sole 4 puntate, i protagonisti sono diventati delle star, acclamati negli eventi dove tutti insieme hanno presenziato. 11 su 18 sono stati promossi; 2 di loro con lode. 9 tra loro avevano già avuto esperienze come attori in cinema e tv. L’audience è cresciuto costantemente di puntata in puntata.
Quello che forse serve
Una trasmissione gradevole, breve, che informa su un periodo della storia italiana e riesce indirettamente a far riscoprire valori ormai dimenticati. In una generazione cresciuta a pane e diritti, è significativo il rapporto degli “studenti” coi loro doveri. Messi di fronte alle rigide regole del 1960, assimilano e comprendono come il diritto vada conquistato onorando il proprio dovere… ricordandolo anche a chi, adolescente, non lo è più da tempo. Il montaggio rapido, il focus sulle reazioni allo studio (e non sugli argomenti trattati) e la narrazione di Magalli, contribuiscono a renderlo un prodotto gradevole e, forse, anche utile.