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Son sabbia i minuti (Charles Baudelaire)

Cucina

L’arancina è femmina

L’arancina è femmina per due importanti motivi.

Non si tratta di etimologia della parola ma di uso e consumo della stessa. Non di storia d’una lingua in disuso, ma di attualità nella lingua parlata.

Prima di tutto, l’arancina nasce a Palermo. In Sicilia si mangia bene ovunque, ma ci sono cose che sono nate in una città e che in quella sono tradizione… poi ci sono le province che ne hanno acquisito l’uso. Non è così solo per l’arancina. Ci sono le paste di mandorla catanesi, la granita messinese, la pasta trapanese e così via non sono per provincia, perchè ci sarebbe un piatto tipico di ogni paesino della trinacria! L’arancina ormai la trovi ovunque, ma quella vera è di Palermo, tanto che un palermitano potrebbe uccidere se la chiamano in modo errato o se la condiscono con qualcosa di inammissibile… al resto dei siciliani, poco importa.

In secondo luogo, c’è una cosa che a Palermo si fa spesso, ovvero invertire il genere delle cose. Da noi il sesso maschile ha un nome femminile e viceversa… quindi solo noi palermitani possiamo saperlo se l’arancina è maschio o femmina. Ed è femmina, minchia!

 

Ingredienti

Per il riso

  • 1 Kg di riso Roma
  • 2,5 lt. di acqua
  • 100 gr di burro
  • 30 gr. di sale
  • 2 bustine di zafferano

Per il ragù

  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 gambo di sedano
  • 2 foglie d’alloro
  • un pizzico di chiodi di garofano in polvere
  • 250 gr. di carne di maiale tritata
  • 250 gr. di carne di manzo tritata
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 2 cucchiai di concentrato di pomodoro
  • 200 gr. di piselli surgelati
  • 250 gr. di caciocavallo stagionato grattugiato
  • sale q.b.
  • pepe q.b.

 

Preparazione

Mettere gli ingredienti per la preparazione del riso in una capiente pentola antiaderente. Partendo a freddo, lasciare cuocere a fuoco medio e senza mai mescolare, fintanto che il riso non avrà assorbito tutta l’acqua (impiegherà circa 40 minuti), quindi rovesciare il contenuto della pentola in una teglia da forno per raffreddare.

Preparare il ragù. In un tegame largo, mettere la cipolla, la carota e il gambo di sedano tritati finemente con un filo d’olio extravergine d’oliva e appassire a fuoco lento. Aggiungere la carne suina e la carne bovina e lasciare rosolare. Sfumare con vino bianco, aggiungere l’alloro e la polvere dei chiodi di garofano quindi i piselli e il concentrato di pomodoro sciolto in un bicchiere d’acqua tiepida; aggiungere altri due bicchieri d’acqua, aggiustare di sale e di pepe e fare cuocere a fuoco lento per circa un’ora e mezza. Finita la cottura, fare raffreddare, togliere le foglie d’alloro e infine aggiungere il caciocavallo mescolando.

Assembliamo le arancine. Prendiamo sul palmo della mano una manciata di riso e formiamo una palla grande quanto un’arancia, apriamo poi questa palla appena formata e riempiamola con una bella polpetta del ragù che abbiamo preparato. Richiudiamo l’arancina con il riso in modo che assuma la forma sferica.

Prepariamo una pastella di acqua e farina per ottenere un impasto molto liquido e colloso. Passiamo l’arancina nella pastella e poi ricopriamola di pangrattato. Friggiamo in abbondante olio di semi bollente assicurandoci che l’arancina sia interamente immersa nell’olio. Servire calde.

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